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6 décembre 2009 7 06 /12 /décembre /2009 12:21

Da sorveglianti (episkopos = vescovi) a "dirigenti incensurabili”.

 

Nel 76 viene fatto III° vescovo di Roma Anacleto, un romano che restò nella carica fino all’88, sotto il suo mandato furono fondate nella sua città 25 parrocchie rette da un Presbitero (che all’origine erano dei Consigli di Anziani che gestivano la comunità allo stesso modo che lo sono ancora oggi gestite le Chiese Evangeliche.

 

E’ intorno all’85 che viene situata la stesura dell’Evangelo di Matteo, la sua narrazione comporta piuttosto degli accenti giudeo - ellenistici più che quella che vediamo negli scritti di Paolo, forse perchè questo Evangelo è stato composto per una comunità cristiana dell’oriente.

 

E’ presente un certo carattere ecclesiastico influenzato certo dal fatto che le nuove generazioni di cristiani si organizzavano sempre più e sempre meglio alla propagazione della Parola di Dio.

 

Nell’88 viene consacrato IV ° vescovo di Roma Flavio Clemente I° che era un romano che tenne la carica per 9 anni, fino al 97. Con lui si ha il primo importante tentativo di supremazia della Chiesa di Roma (e dunque del suo vescovo, non si parla ancora di Papa perché questo è un titolo pagano che sarà poi dato ai vescovi facendo della Chiesa una monarchia).

 

Flavio Clemente I° è nel 96 autore di una “lettera at Corinzi” dove lui sostiene il principio dell’ordinamento gerarchico della Chiesa. Con lui finisce la Chiesa dei fratelli che sono tutti uguali, ora come scrisse qualcuno : “nella fattoria” ci sono coloro che sono più uguali degli altri.

 

A Corinto erano sorte delle controversie a proposito di alcuni fratelli che a forza di credersi “più uguali degli altri” avevano preso il potere, ed esercitavano, come diremmo oggi, uno strapotere che fu democraticamente sancito dalla comunità che li aveva destituiti.

 

Flavio Clemente I°, nel suo scritto sostiene che i vescovi anziani della comunità non devono essere sostituiti, in quella lettera protesta con forza contro tale provvedimento ESIGENDO l’allontanamento (la scomunica) “dei sobillatori della comunità” cioè di coloro che evangelicamente rifiutavano lo strapotere dei vescovi che erano stati eletti per servire la comunità, invece erano diventati i padroni, o perlomeno dei superiori, "dirigenti incensurabili”.

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6 décembre 2009 7 06 /12 /décembre /2009 12:15

 

                                                                     LA FORTEZZA DI MASADA

Quattro anni di lotta dopo la caduta di Gerusalemme, quattro lunghi anni di assedio romano, e nel 74 la fortezza dei resistenti zeloti è conquistata da questo potente esercito romano che aveva enormi mezzi bellici e che dovette costruire una grande torre accanto alla fortezza di Masada per poterla bombardare e fare delle brecce.

 

Settemila soldati agguerriti contro un migliaio di occupanti la fortezza (poche centinaia di combattenti, il resto erano donne, vecchi e bambini) che avevano resistito all’assedio guidato prima da Vespasiano, poi dal figlio Tito ed infine da Flavio Silva che avuto il passaggio delle consegne dal figlio dell’imperatore, riuscì ad abbattere la resistenza degli ebrei.

 

Flavio Silva non ebbe l’onore ed il piacere di uccidere i resistenti quando entrò inferocito, attraverso le brecce fatte dal bombardamento intensivo, nella fortezza ne di fare dei prigionieri da vendere come schiavi, perché gli ebrei preferirono, al disonore della spada romana, il suicidio di massa.

 

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6 décembre 2009 7 06 /12 /décembre /2009 12:08

Lo sterminio degli Ebrei nella terra d’Israele

 

Morto un imperatore se ne fa un altro, Vespasiano teneva sotto assedio la città santa del popolo ebraico, Gerusalemme resisteva essendo in quel popolo tutti, israeliti e cristiani, pronti a morire per la libertà.

 

Vespasiano nel 70 dovette lasciare la città assediata e partire per Roma dove lo aspettavano il Consolato e la corona di Imperatore. Resta sul posto per proseguire l’assedio di Gerusalemme il figlio Tito con l’ordine di:

 

Non solo domare la rivolta di questo popolo dal Dio unico, ma di distruggere la città a perenne memoria e completamente radere al suolo, tutti gli edifici e soprattutto il tempio che per gli ebrei era il simbolo della presenza del loro Dio, e per finire, ordina una strage olocausto.

 

Uccidere quanto più ebrei sarebbe possibile, ed il resto doveva essere scacciato con tutti i mezzi, una volta per tutte, nessuno escluso, da quel luogo che più tardi gli si cambierà perfino il nome.

 

Una nuova e più cruenta strage su tutto il territorio del popolo di Israele dove, una volta eliminati e cacciati o venduti schiavi, tutti gli ebrei, fu chiamato per ordine dell’imperatore Adriano nel 135 la “PALESTINA”

 

La strage operata da Tito nel 70 per ordine del padre Vespasiano fu enorme, colossale, una carneficina. Fu uno dei più grandi crimini dell’umanità per la ferocia inaudita con la quale si uccidevano uomini, donne, bambini e vecchi, noncuranti di nulla, soldati che erano fieri di uccidere inerme creature che amavano il proprio paese. Alcuni si rifugiarono nella fortezza di Masada, anche quella poi distrutta nel 74.


Questo popolo sovrano aveva il solo torto di non sopportare ingerenze di altri popoli, di altri re, di altri imperatori che il loro Dio che aveva dato loro una legge già più che millenaria, e che intendeva osservare solo quella.

 

Gli ebrei scampati non si davano per vinti, tanto che da allora il loro saluto era: “l’anno prossimo a Gerusalemme” un saluto augurio che durò per due millenni fino al trattato del 1947, quando sarà creato lo Stato di Israele, un popolo finalmente ritornato nella sua terra.


Fu in questo periodo, nel 70, che la tradizione indica per la composizione del Vangelo di Marco, mentre quello di Matteo è di una data più avanzata. Luca più tardi si comporrà di materiali dei due primi, mentre Giovanni scrive il suo Evangelo molto più tardi.
 

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6 décembre 2009 7 06 /12 /décembre /2009 12:00

 

Nerone è passato alla storia, soprattutto come l’incendiario della città di Roma, fu nella notte del 18 luglio dell’anno 64 d.C. che, per allontanare dal suo palazzo i quartieri poveri e malsani della città che disturbavano la vista e l‘odorato dell‘imperatore, Nerone invece di far fare dei lavori per attuare una sana bonifica, li fa incendiare.

 

La popolazione, ch3e sa che è stato lui a darne l’ordine, si rivolta contro l’incendiario che per discolparsi chiama in causa i cristiani, che guarda caso non erano amati dagli adoratori del Sole e delle statue dei templi pagani sparsi in tutta la città, quasi non gli pareva vero a tutti quei sacerdoti e venditori di statue e templi che avevano finalmente l‘occasione di liberarsi da quegli scomodi cristiani.

 

La persecuzione fu, non solo terribile, ma disgustosamente feroce su quei pacifici cristiani che piccoli e grandi, uomini donne e bambini, furono dati in pasto ai cani in tutte le strade di Roma. Questi seguaci di Gesù Cristo, non solo furono dilaniati da bestie feroci incitati e buttati addosso da un popolo di romani che si divertiva per tanti orrori, ma si misero pure bruciarli quando i cani non avevano più fame.

 

Un milione di abitanti erano a Roma in quell’anno 64, un milione di persone che non contenta di solo uccidere, spargeva di pece e cera i poveri cristiani per poi bruciarli la notte come fiaccole per illuminare la città.

 

Questo assassino non vivrà in pace, anche se tre anni dopo le persecuzioni si erano attenuate tanto da far ritornare i cristiani che erano riusciti a scappare e dopo la morte di Pietro di Volterra eleggono vescovo di Roma Lino che manterrà la carica fino al 76.

 

Finalmente il 9 giugno del 68 Nerone viene ucciso nel suo palazzo all’età di 30 anni e sei mesi, mentre in Giudea, Vespasiano ha scatenato una forte repressione contro la setta giudaica degli Zeloti (il loro “zelo” era un desiderio di libertà) che mal sopportavano l’occupazione della loro terra dalle truppe romane.

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 22:10

 

 

La Chiesa di Gerusalemme è la prima Chiesa cristiana, non aveva un edificio chiesa come lo intentiamo noi oggi, ma delle case, dei locali di riunione spesso all’aperto o in campagna. Il solo edificio luogo di culto era ancora il tempio.

 
Alla testa dell’assemblea dei credenti (la Chiesa) dell’epoca apostolica era Giacomo il fratello del Signore (Mt. 13:55; Mc. 6:3; Gal. 1:19), egli fu incredulo durante la vita di Gesù, come è chiaramente descritto in:

 

(Giovanni 7) “ … Gesù andava attorno per la Galilea; non voleva andare attorno per la Giudea perche i Giudei cercavano di ucciderlo. ….. Perciò i suoi fratelli gli dissero: Partiti di qua e vattene in Giudea, affinché i tuoi discepoli veggano anch’essi le opere che tu fai.

 

Poiché niuno fa cosa alcuna in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai codeste cose, palesati al mondo. Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui”

 

Ma i fratelli di Gesù divennero suoi discepoli dopo la sua resurrezione (Atti 1:14) “Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui”

 

Non sappiamo dove e quando ebbe luogo la conversione di Giacomo, ma forse ci fu come per Paolo un’apparizione speciale del Risuscitato. Sin dall’inizio dell’organizzazione della Chiesa, Giacomo ne è alla testa. Già verso il 37 Paolo salendo a Gerusalemme per la prima volta dopo la sua conversione, giudica necessario rendere visita a Giacomo e tutto raccontare

 

Atti 12:17 Pietro raccomanda ai fratelli di raccontare a Giacomo ed ai fratelli le cose che erano avvenute, e come Dio aveva liberato Pietro dalle catene della prigione dove era stato messo.

 

Era consuetudine che i fratelli che visitavano la chiesa di Gerusalemme si facessero conoscere prima di tutto da Giacomo, ed è a lui che presentavano lo scopo della visita. La sua missione consisteva a facilitare ai Giudei il passaggio al cristianesimo, egli aveva le stesse concezioni che Paolo su la salvezza e la fede.

 

La storia ci dice, con Eusebio e Giuseppe Flavio, che nel 62 l’Apostolo Giacomo subì il martirio per lapidazione dopo essere stato coinvolto nei tumulti provocati dalla popolazione Giudea e dai Farisei, nel periodo transitorio, fra la morte di Festus e la nominazione del suo successore.

 

Questi diventavano sempre più intolleranti nei confronti dei Cristiani a causa della troppa popolarità che questa nuova comunità riscontrava, e per la sua volontà di distaccarsi dalla Legge ebraica.  

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 21:57

 

 

Dopo il discorso di addio agli anziani di Efeso (Atti 20:17 e ss) ai quali dice che non lo vedranno più perché cose gravi lo attendono, Paolo ritorna a Gerusalemme dove è accusato di insegnare ad abbandonare Mosè e di non circoncidere i bambini e di non seguire le prescrizioni rituali nel Tempio.

 

Gli viene consigliato di farsi vedere nel Tempio “Noi abbiamo quattro uomini che hanno fatto un voto; prendili teco, e purificati con loro e paga le spese per loro onde possano radersi il capo; così tutti conosceranno che non c’è nulla di vero nelle informazioni che hanno ricevute di te; ma che tu pure ti comporti da osservatore della Legge”

 

Ma a nulla è valso perché “I Giudei dell’Asia, vedutolo nel Tempio, sollevarono tutta la moltitudine, e gli misero le mani addosso, gridando: Uomini israeliti, venite al soccorso; questo è l’uomo che va predicando a tutti e da per tutto contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; e oltre a ciò a menato anche dei greci nel tempio e ha profanato questo santo luogo” Ciò non era la verità, ma la rabbia era tanta contro i cristiani.

 

“Or com’essi cercavano di ucciderlo, arrivò su al tribuno della coorte la voce che tutta Gerusalemme era sossopra” Paolo viene arrestato e messo in carcere ……….. E come l’ebbero disteso e legato con le cinghie, Paolo disse al centurione ch’era presente: V’è egli lecito flagellare un uomo che è cittadino romano, e non è stato condannato ?

 

“ E la notte seguente, il Signore si presentò a Paolo, e gli disse: Stai di buon cuore; perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma.”

 

Sfuggito ad una congiura per ucciderlo malgrado la protezione dei soldati Romani, Paolo viene portato per discolparsi dinanzi al Sinedrio, poi dinanzi al governatore Felice ed ancora dinanzi a Festo, ed ancora dinanzi ad Agrippa.

 

Paolo che si era appellato al giudizio imperiale inizia il suo viaggio alla volta d’Italia con una tempesta ed un naufragio sull’isola di Malta che durò tre mesi, molti malati furono guariti perché Dio esaudiva le preghiere di Paolo. “E giunti che fummo a Roma, a Paolo fu concesso d’abitar da se col soldato che lo custodiva”

 

Da Roma nel 59/60 scrive le Lettere ai Filippesi, ai Colossesi agli Efesini

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 15:22

Gli Ebrei deportati a Roma, siano essi di religione Israelita o Cristiana furono causa di gravi disordini perché oltre a litigare fra di loro su chi non adorava secondo la “Legge” o secondo la “Grazia” essendo monoteisti predicavano contro tutte le religioni pagane e condannavano ogni velleità deistica dell’imperatore.

 

L’intolleranza a certi riti romani ritenuti dallo stesso imperatore necessari per il loro carattere propiziatorio per gli spiriti protettori della casa, della fecondità, dei morti, dei campi, per la pioggia o altro, portò Claudio ad emanare un editto nel 49 per l’espulsione da Roma di Ebrei e Cristiani i quali con le loro prediche e dispute perturbavano l’ordine della città.

 

Fra il 49 ed il 52 Paolo effettua il suo secondo viaggio missionario nella Grecia di Zeus, Giunone e Diana. In questo periodo scrive la 1^ e la 2^ lettera ai Tessalonicesi.

 

Fra il 54 ed il 58 Paolo effettua il terzo viaggio missionario in Macedonia, Frigia ed Efeso, in questo periodo compone le Epistole: Ai Romani, 1 e 2 ai Corinzi, e ai Galati.

 

Ad Efeso Paolo fu ritenuto responsabile di un grave tumulto provocato da Demetrio: Atti 19:23 e seguenti, “ Demetrio, orefice che faceva dei tempietti di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani.

Radunati questi e gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene la nostra prosperità. E voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non sono dèi.”

 

Per la paura di perdere la loro fonte di guadagno “tutta la città fu ripiena di confusione” la vita di Paolo e dei suoi compagni di viaggio è in pericolo in tutta la Macedonia, a Corinto e fin anche a Gerusalemme.

 

Per capire provate a pensare che qualcuno si metta a predicare convincendo molta gente che non si devono comprare le statuette e le immagini dei santi che ci propongono i mercanti del tempio dei giorni nostri, e che tutti i negozi sono obbligati a chiudere per mancanza di clienti, cosa credete che succederà ???

 

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 15:16

La Chiesa dei Cristiani fu sin dall’inizio una Chiesa Evangelica, cioè una Chiesa che annunziava l’Evangelo, la buona notizia della salvezza in Cristo, e solo in Lui (Evangelo = buona novella).

 

I primi Cristiani furono gli Ebrei i quali pensavano che l’annunzio della salvezza era indirizzato solo alla gente del loro popolo, ma Pietro e Paolo furono convinti da Dio della universalità della salvezza in Cristo, perciò dopo la visione riportata in Atti 10 e la conferenza di Gerusalemme di Atti 15 il campo missionario fu esteso a tutto il mondo.

 

I cristiani evangelizzavano i popoli, come lo fanno ancora oggi tutti gli evangelizzatori, annunziando il ritorno di Gesù Cristo sulla terra per regnare su un mondo diverso da quello che conosciamo, un mondo di pace, di giustizia e di amore, un regno possibile sulla terra liberata dalla presenza e dall’influenza di Satana.

 

Non è stato rivelato quando ciò succederà, non si conosce una data, ma sappiamo che prima che Cristo ritorni bisogna che questo Evangelo sia annunziato “A tutta la terra”

 

In tutto l’impero romano, il mondo allora conosciuto vi furono degli Evangelisti che fondarono delle Chiese ovunque andarono, e perciò anche a Roma dove verso l’anno 40 vi fu l’insediamento di una piccola comunità di Cristiani, forse degli schiavi deportati dalla Giudea dove nel corso di quell’anno si erano verificati degli incidenti, dei disordini fra Ebrei.

 

Paolo fu il più grande viaggiatore per Cristo, dopo Damasco e Antiochia inizia il suo primo viaggio missionario, dal 45 al 49, che lo porta a Cipro, in Panfilia e Psidia, in Liconia e nell’Asia Minore. Egli invia da Corinto la sua “Epistola ai Romani“ Paolo si recò a Roma più tardi, in catene, a causa dei disordini provocati dai suoi connazionali a Gerusalemme che lo fecero arrestare come sovversivo.

 

Paolo accusato ingiustamente chiese che in quanto romano di nascita fosse portato a Roma per discolparsi davanti a Cesare. Dopo un naufragio nel quale nessuno perse la vita grazie ai consigli di Paolo, fu messo agli arresti in casa e dopo due anni, processato fu messo a morte.

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 15:11

La resurrezione di Gesù Cristo ed il battesimo dello Spirito Santo fu l’esplosione, il BIG BANG della nuova dottrina basata non più sulla osservanza della Legge, ma sulla salvezza per fede in Gesù il Cristo risorto dai morti. Perché la legge aveva dimostrato che nessuno era capace con le proprie forze a fare il bene che Dio ha prescritto di fare.

 

Benché in Genesi 12:3 sia stato annunziato ad Abramo che in lui saranno benedette tutte le famiglie della terra, I discepoli di Gesù credevano che la salvezza in Cristo fosse riservata solo agli Ebrei, il popolo eletto da Dio.

 

Gli Ebrei non avevano capito che questa elezione in realtà li aveva impegnati per un grande annunzio da fare e cioè che l’Iddio d’Israele è il Dio di tutta l’umanità, il Creatore dell’universo vuole essere riconosciuto come il Salvatore da tutti gli uomini di buona volontà.

 

Ecco perché all’inizio la salvezza fu annunziata solo al popolo al quale appartenevano i discepoli del Salvatore, infatti Atti 11:19 ci dice che: “Quelli dunque ch’erano stati dispersi dalla persecuzione avvenuta a motivo di Stefano, passarono fino in Fenicia, in Cipro, e in Antiochia , NON annunziando la Parola ad alcuno, se non AI GIUDEI SOLTANTO.

 

Ma alcuni di loro che erano Ciprioti e Cirenei, venuti in Antiochia si misero a parlare anche ai Greci, annunziando il Signor Gesù. E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si converti al Signore.” E fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani. Atti 11:26

 

Quello dell’annunzio dell’Evangelo anche ai pagani fu motivo di aspre polemiche, sono conosciute quelle di Paolo con gli Apostoli, (anche con lo stesso Pietro), fu dopo la conferenza di Gerusalemme di Atti 15 che Paolo ottenne per le sue comunità di Cristiani venuti dal paganesimo la liberta di non applicazione scrupolosa della Legge Ebraica.

 

Paolo non volle separazioni fra convertiti ebrei e convertiti dal paganesimo, ma l’unione di tutti i convertiti con la chiesa di Gerusalemme e di tutte le altre chiese nel mondo per formare una Chiesa Universale.

 

Egli ebbe l’idea di un nuovo Israele, un nuovo popolo di chiamati per costituire il vero “Israele” quello degli ultimi tempi, cioè la Chiesa che è l’assemblea dei chiamati da Cristo, nel senso della parola greca Ecclesia.

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20 novembre 2009 5 20 /11 /novembre /2009 12:06

 

 É tutto da verificare, ma si Racconta Che:

 
Agata COMISI di Salvatore nata l'
08.12.1846 (bella e prosperosa bambina che fu rapita a 12 anni nel 1858, (subito dopo la guerra di Crimea 1853 - 1856) proprio vicino casa sua in via la Marina nella Civita di Catania e trasportata da un véloce Brigantino a Istambul dove poi divenne la Favorita del giovane Sultano. Abd-ul-Medjid (nato il 28 aprile 1823, morto il 25 giugno 1861) aveva sedici anni e due mesi alla successione del padre Mahmoud.

Egli voleva le donne sempre più giovani e sempre più belle. Alla sua morte, lo zio Abd-ul-Aziz  svuoto lArem (vedi nota in francese)

Agata
ha un figlio, il Sultano, come duso la copri di regali, dopo la morte di Abd-ul-Medjid e luscita dallArem il figlio mori
ed alla morte di Agata le sue ricchezze sarebbero dovute andare agli eredi naturali, cioé la nostra famiglia, la burocrazia consolare e quella Italiana fu lunga, se sono arrivate, non si ha notizie certe, nel ventennio fascista, le ricchezze si persero (ma forse non per tutti).

D'après le droit de succession établi, ce ne devait pas être son fils aîné Mourad, né le 22 septembre 1840, qui lui succéda. C'était le frère du sultan Abd-ul-Aziz
(né le 9 février 1830) qui était, selon le droit héréditaire ottoman,’’

 

‘’Ce n'était pas un enfant de seize ans, sans autre expérience que celle acquise dans le harem, d'une intelligence moyenne et entouré d'intrigants habiles, qui aurait pu, avec de tels débris, reconstituer l'ancienne puissance des Osmanlis.’’

 

‘’d'Abd-ul-Aziz il renvoie plus de 200 femmes du harem et ne garde au palais que sa femme , sa mère et les sultanes mères de princes;’’

 

 Se qualcuno ha notizie al riguardo sarei lieto di conoscerle.

 

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