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6 décembre 2009 7 06 /12 /décembre /2009 12:08

Lo sterminio degli Ebrei nella terra d’Israele

 

Morto un imperatore se ne fa un altro, Vespasiano teneva sotto assedio la città santa del popolo ebraico, Gerusalemme resisteva essendo in quel popolo tutti, israeliti e cristiani, pronti a morire per la libertà.

 

Vespasiano nel 70 dovette lasciare la città assediata e partire per Roma dove lo aspettavano il Consolato e la corona di Imperatore. Resta sul posto per proseguire l’assedio di Gerusalemme il figlio Tito con l’ordine di:

 

Non solo domare la rivolta di questo popolo dal Dio unico, ma di distruggere la città a perenne memoria e completamente radere al suolo, tutti gli edifici e soprattutto il tempio che per gli ebrei era il simbolo della presenza del loro Dio, e per finire, ordina una strage olocausto.

 

Uccidere quanto più ebrei sarebbe possibile, ed il resto doveva essere scacciato con tutti i mezzi, una volta per tutte, nessuno escluso, da quel luogo che più tardi gli si cambierà perfino il nome.

 

Una nuova e più cruenta strage su tutto il territorio del popolo di Israele dove, una volta eliminati e cacciati o venduti schiavi, tutti gli ebrei, fu chiamato per ordine dell’imperatore Adriano nel 135 la “PALESTINA”

 

La strage operata da Tito nel 70 per ordine del padre Vespasiano fu enorme, colossale, una carneficina. Fu uno dei più grandi crimini dell’umanità per la ferocia inaudita con la quale si uccidevano uomini, donne, bambini e vecchi, noncuranti di nulla, soldati che erano fieri di uccidere inerme creature che amavano il proprio paese. Alcuni si rifugiarono nella fortezza di Masada, anche quella poi distrutta nel 74.


Questo popolo sovrano aveva il solo torto di non sopportare ingerenze di altri popoli, di altri re, di altri imperatori che il loro Dio che aveva dato loro una legge già più che millenaria, e che intendeva osservare solo quella.

 

Gli ebrei scampati non si davano per vinti, tanto che da allora il loro saluto era: “l’anno prossimo a Gerusalemme” un saluto augurio che durò per due millenni fino al trattato del 1947, quando sarà creato lo Stato di Israele, un popolo finalmente ritornato nella sua terra.


Fu in questo periodo, nel 70, che la tradizione indica per la composizione del Vangelo di Marco, mentre quello di Matteo è di una data più avanzata. Luca più tardi si comporrà di materiali dei due primi, mentre Giovanni scrive il suo Evangelo molto più tardi.
 

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6 décembre 2009 7 06 /12 /décembre /2009 12:00

 

Nerone è passato alla storia, soprattutto come l’incendiario della città di Roma, fu nella notte del 18 luglio dell’anno 64 d.C. che, per allontanare dal suo palazzo i quartieri poveri e malsani della città che disturbavano la vista e l‘odorato dell‘imperatore, Nerone invece di far fare dei lavori per attuare una sana bonifica, li fa incendiare.

 

La popolazione, ch3e sa che è stato lui a darne l’ordine, si rivolta contro l’incendiario che per discolparsi chiama in causa i cristiani, che guarda caso non erano amati dagli adoratori del Sole e delle statue dei templi pagani sparsi in tutta la città, quasi non gli pareva vero a tutti quei sacerdoti e venditori di statue e templi che avevano finalmente l‘occasione di liberarsi da quegli scomodi cristiani.

 

La persecuzione fu, non solo terribile, ma disgustosamente feroce su quei pacifici cristiani che piccoli e grandi, uomini donne e bambini, furono dati in pasto ai cani in tutte le strade di Roma. Questi seguaci di Gesù Cristo, non solo furono dilaniati da bestie feroci incitati e buttati addosso da un popolo di romani che si divertiva per tanti orrori, ma si misero pure bruciarli quando i cani non avevano più fame.

 

Un milione di abitanti erano a Roma in quell’anno 64, un milione di persone che non contenta di solo uccidere, spargeva di pece e cera i poveri cristiani per poi bruciarli la notte come fiaccole per illuminare la città.

 

Questo assassino non vivrà in pace, anche se tre anni dopo le persecuzioni si erano attenuate tanto da far ritornare i cristiani che erano riusciti a scappare e dopo la morte di Pietro di Volterra eleggono vescovo di Roma Lino che manterrà la carica fino al 76.

 

Finalmente il 9 giugno del 68 Nerone viene ucciso nel suo palazzo all’età di 30 anni e sei mesi, mentre in Giudea, Vespasiano ha scatenato una forte repressione contro la setta giudaica degli Zeloti (il loro “zelo” era un desiderio di libertà) che mal sopportavano l’occupazione della loro terra dalle truppe romane.

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 22:10

 

 

La Chiesa di Gerusalemme è la prima Chiesa cristiana, non aveva un edificio chiesa come lo intentiamo noi oggi, ma delle case, dei locali di riunione spesso all’aperto o in campagna. Il solo edificio luogo di culto era ancora il tempio.

 
Alla testa dell’assemblea dei credenti (la Chiesa) dell’epoca apostolica era Giacomo il fratello del Signore (Mt. 13:55; Mc. 6:3; Gal. 1:19), egli fu incredulo durante la vita di Gesù, come è chiaramente descritto in:

 

(Giovanni 7) “ … Gesù andava attorno per la Galilea; non voleva andare attorno per la Giudea perche i Giudei cercavano di ucciderlo. ….. Perciò i suoi fratelli gli dissero: Partiti di qua e vattene in Giudea, affinché i tuoi discepoli veggano anch’essi le opere che tu fai.

 

Poiché niuno fa cosa alcuna in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai codeste cose, palesati al mondo. Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui”

 

Ma i fratelli di Gesù divennero suoi discepoli dopo la sua resurrezione (Atti 1:14) “Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui”

 

Non sappiamo dove e quando ebbe luogo la conversione di Giacomo, ma forse ci fu come per Paolo un’apparizione speciale del Risuscitato. Sin dall’inizio dell’organizzazione della Chiesa, Giacomo ne è alla testa. Già verso il 37 Paolo salendo a Gerusalemme per la prima volta dopo la sua conversione, giudica necessario rendere visita a Giacomo e tutto raccontare

 

Atti 12:17 Pietro raccomanda ai fratelli di raccontare a Giacomo ed ai fratelli le cose che erano avvenute, e come Dio aveva liberato Pietro dalle catene della prigione dove era stato messo.

 

Era consuetudine che i fratelli che visitavano la chiesa di Gerusalemme si facessero conoscere prima di tutto da Giacomo, ed è a lui che presentavano lo scopo della visita. La sua missione consisteva a facilitare ai Giudei il passaggio al cristianesimo, egli aveva le stesse concezioni che Paolo su la salvezza e la fede.

 

La storia ci dice, con Eusebio e Giuseppe Flavio, che nel 62 l’Apostolo Giacomo subì il martirio per lapidazione dopo essere stato coinvolto nei tumulti provocati dalla popolazione Giudea e dai Farisei, nel periodo transitorio, fra la morte di Festus e la nominazione del suo successore.

 

Questi diventavano sempre più intolleranti nei confronti dei Cristiani a causa della troppa popolarità che questa nuova comunità riscontrava, e per la sua volontà di distaccarsi dalla Legge ebraica.  

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 21:57

 

 

Dopo il discorso di addio agli anziani di Efeso (Atti 20:17 e ss) ai quali dice che non lo vedranno più perché cose gravi lo attendono, Paolo ritorna a Gerusalemme dove è accusato di insegnare ad abbandonare Mosè e di non circoncidere i bambini e di non seguire le prescrizioni rituali nel Tempio.

 

Gli viene consigliato di farsi vedere nel Tempio “Noi abbiamo quattro uomini che hanno fatto un voto; prendili teco, e purificati con loro e paga le spese per loro onde possano radersi il capo; così tutti conosceranno che non c’è nulla di vero nelle informazioni che hanno ricevute di te; ma che tu pure ti comporti da osservatore della Legge”

 

Ma a nulla è valso perché “I Giudei dell’Asia, vedutolo nel Tempio, sollevarono tutta la moltitudine, e gli misero le mani addosso, gridando: Uomini israeliti, venite al soccorso; questo è l’uomo che va predicando a tutti e da per tutto contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; e oltre a ciò a menato anche dei greci nel tempio e ha profanato questo santo luogo” Ciò non era la verità, ma la rabbia era tanta contro i cristiani.

 

“Or com’essi cercavano di ucciderlo, arrivò su al tribuno della coorte la voce che tutta Gerusalemme era sossopra” Paolo viene arrestato e messo in carcere ……….. E come l’ebbero disteso e legato con le cinghie, Paolo disse al centurione ch’era presente: V’è egli lecito flagellare un uomo che è cittadino romano, e non è stato condannato ?

 

“ E la notte seguente, il Signore si presentò a Paolo, e gli disse: Stai di buon cuore; perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma.”

 

Sfuggito ad una congiura per ucciderlo malgrado la protezione dei soldati Romani, Paolo viene portato per discolparsi dinanzi al Sinedrio, poi dinanzi al governatore Felice ed ancora dinanzi a Festo, ed ancora dinanzi ad Agrippa.

 

Paolo che si era appellato al giudizio imperiale inizia il suo viaggio alla volta d’Italia con una tempesta ed un naufragio sull’isola di Malta che durò tre mesi, molti malati furono guariti perché Dio esaudiva le preghiere di Paolo. “E giunti che fummo a Roma, a Paolo fu concesso d’abitar da se col soldato che lo custodiva”

 

Da Roma nel 59/60 scrive le Lettere ai Filippesi, ai Colossesi agli Efesini

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 15:22

Gli Ebrei deportati a Roma, siano essi di religione Israelita o Cristiana furono causa di gravi disordini perché oltre a litigare fra di loro su chi non adorava secondo la “Legge” o secondo la “Grazia” essendo monoteisti predicavano contro tutte le religioni pagane e condannavano ogni velleità deistica dell’imperatore.

 

L’intolleranza a certi riti romani ritenuti dallo stesso imperatore necessari per il loro carattere propiziatorio per gli spiriti protettori della casa, della fecondità, dei morti, dei campi, per la pioggia o altro, portò Claudio ad emanare un editto nel 49 per l’espulsione da Roma di Ebrei e Cristiani i quali con le loro prediche e dispute perturbavano l’ordine della città.

 

Fra il 49 ed il 52 Paolo effettua il suo secondo viaggio missionario nella Grecia di Zeus, Giunone e Diana. In questo periodo scrive la 1^ e la 2^ lettera ai Tessalonicesi.

 

Fra il 54 ed il 58 Paolo effettua il terzo viaggio missionario in Macedonia, Frigia ed Efeso, in questo periodo compone le Epistole: Ai Romani, 1 e 2 ai Corinzi, e ai Galati.

 

Ad Efeso Paolo fu ritenuto responsabile di un grave tumulto provocato da Demetrio: Atti 19:23 e seguenti, “ Demetrio, orefice che faceva dei tempietti di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani.

Radunati questi e gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene la nostra prosperità. E voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non sono dèi.”

 

Per la paura di perdere la loro fonte di guadagno “tutta la città fu ripiena di confusione” la vita di Paolo e dei suoi compagni di viaggio è in pericolo in tutta la Macedonia, a Corinto e fin anche a Gerusalemme.

 

Per capire provate a pensare che qualcuno si metta a predicare convincendo molta gente che non si devono comprare le statuette e le immagini dei santi che ci propongono i mercanti del tempio dei giorni nostri, e che tutti i negozi sono obbligati a chiudere per mancanza di clienti, cosa credete che succederà ???

 

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 15:16

La Chiesa dei Cristiani fu sin dall’inizio una Chiesa Evangelica, cioè una Chiesa che annunziava l’Evangelo, la buona notizia della salvezza in Cristo, e solo in Lui (Evangelo = buona novella).

 

I primi Cristiani furono gli Ebrei i quali pensavano che l’annunzio della salvezza era indirizzato solo alla gente del loro popolo, ma Pietro e Paolo furono convinti da Dio della universalità della salvezza in Cristo, perciò dopo la visione riportata in Atti 10 e la conferenza di Gerusalemme di Atti 15 il campo missionario fu esteso a tutto il mondo.

 

I cristiani evangelizzavano i popoli, come lo fanno ancora oggi tutti gli evangelizzatori, annunziando il ritorno di Gesù Cristo sulla terra per regnare su un mondo diverso da quello che conosciamo, un mondo di pace, di giustizia e di amore, un regno possibile sulla terra liberata dalla presenza e dall’influenza di Satana.

 

Non è stato rivelato quando ciò succederà, non si conosce una data, ma sappiamo che prima che Cristo ritorni bisogna che questo Evangelo sia annunziato “A tutta la terra”

 

In tutto l’impero romano, il mondo allora conosciuto vi furono degli Evangelisti che fondarono delle Chiese ovunque andarono, e perciò anche a Roma dove verso l’anno 40 vi fu l’insediamento di una piccola comunità di Cristiani, forse degli schiavi deportati dalla Giudea dove nel corso di quell’anno si erano verificati degli incidenti, dei disordini fra Ebrei.

 

Paolo fu il più grande viaggiatore per Cristo, dopo Damasco e Antiochia inizia il suo primo viaggio missionario, dal 45 al 49, che lo porta a Cipro, in Panfilia e Psidia, in Liconia e nell’Asia Minore. Egli invia da Corinto la sua “Epistola ai Romani“ Paolo si recò a Roma più tardi, in catene, a causa dei disordini provocati dai suoi connazionali a Gerusalemme che lo fecero arrestare come sovversivo.

 

Paolo accusato ingiustamente chiese che in quanto romano di nascita fosse portato a Roma per discolparsi davanti a Cesare. Dopo un naufragio nel quale nessuno perse la vita grazie ai consigli di Paolo, fu messo agli arresti in casa e dopo due anni, processato fu messo a morte.

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2 décembre 2009 3 02 /12 /décembre /2009 15:11

La resurrezione di Gesù Cristo ed il battesimo dello Spirito Santo fu l’esplosione, il BIG BANG della nuova dottrina basata non più sulla osservanza della Legge, ma sulla salvezza per fede in Gesù il Cristo risorto dai morti. Perché la legge aveva dimostrato che nessuno era capace con le proprie forze a fare il bene che Dio ha prescritto di fare.

 

Benché in Genesi 12:3 sia stato annunziato ad Abramo che in lui saranno benedette tutte le famiglie della terra, I discepoli di Gesù credevano che la salvezza in Cristo fosse riservata solo agli Ebrei, il popolo eletto da Dio.

 

Gli Ebrei non avevano capito che questa elezione in realtà li aveva impegnati per un grande annunzio da fare e cioè che l’Iddio d’Israele è il Dio di tutta l’umanità, il Creatore dell’universo vuole essere riconosciuto come il Salvatore da tutti gli uomini di buona volontà.

 

Ecco perché all’inizio la salvezza fu annunziata solo al popolo al quale appartenevano i discepoli del Salvatore, infatti Atti 11:19 ci dice che: “Quelli dunque ch’erano stati dispersi dalla persecuzione avvenuta a motivo di Stefano, passarono fino in Fenicia, in Cipro, e in Antiochia , NON annunziando la Parola ad alcuno, se non AI GIUDEI SOLTANTO.

 

Ma alcuni di loro che erano Ciprioti e Cirenei, venuti in Antiochia si misero a parlare anche ai Greci, annunziando il Signor Gesù. E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si converti al Signore.” E fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani. Atti 11:26

 

Quello dell’annunzio dell’Evangelo anche ai pagani fu motivo di aspre polemiche, sono conosciute quelle di Paolo con gli Apostoli, (anche con lo stesso Pietro), fu dopo la conferenza di Gerusalemme di Atti 15 che Paolo ottenne per le sue comunità di Cristiani venuti dal paganesimo la liberta di non applicazione scrupolosa della Legge Ebraica.

 

Paolo non volle separazioni fra convertiti ebrei e convertiti dal paganesimo, ma l’unione di tutti i convertiti con la chiesa di Gerusalemme e di tutte le altre chiese nel mondo per formare una Chiesa Universale.

 

Egli ebbe l’idea di un nuovo Israele, un nuovo popolo di chiamati per costituire il vero “Israele” quello degli ultimi tempi, cioè la Chiesa che è l’assemblea dei chiamati da Cristo, nel senso della parola greca Ecclesia.

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8 novembre 2009 7 08 /11 /novembre /2009 18:08

 

 

Il 25 dicembre, questa ricorrenza della Natività è una data simbolica che si collega al solstizio d’inverno e a una festa pagana romana introdotta dall’imperatore Aureliano nel 274 d. C.

Cesare si era portato dietro dall’Egitto i sacerdoti del culto di Helios a Roma adottando l’anno solare degli Egizi per abbandonare l’anno lunare di Numa.

 

Il Sole, da una concezione risalente alle età preistoriche, il 25 Dicembre (più esattamente, dal 22 al 24 di dicembre), si ferma in cielo, è il Solstitium cioè il Solstizio, che significa sole fermo. In astronomia sono quei due giorni dove il sole si ferma per invertire il suo moto nel senso della DECLINAZIONE, e cioè il punto dove raggiunge il massimo declino dal piano equatoriale, i raggi sono bassi e alla massima distanza dalla terra.

 

Il 23 dicembre, il sole, (dopo essere apparso nei giorni precedenti nel punto di massimo declino in inverno) apparentemente sembra restare fermo per tutto l’intero giorno in quel punto del cielo in cui si trova, il 24 riprende il suo cammino verso l’alto, ogni giorno di più, fino al solstizio d’estate dove si verifica il fenomeno inverso, il sole è alto a minima distanza dalla terra.

 

In Egitto nell’antico Regno dicevano: il sole “ è fermo “ ma questo accade perché l’Egitto si trova molto più vicino alla linea dell’equatore che noi, il fenomeno si verifica con un giorno di anticipo e dura molto più a lungo che in zone più a nord.

 

E’ stato detto che, il sole dell’inverno, giunto nella sua fase più debole come luce e calore, non sprofondava nelle tenebre per la sua vitalità “invincibile” (Invictus) sulle tenebre, “rinasceva” cioè aveva un nuovo “ natale” . Quel giorno era festeggiato come il Natale del Sole Invictus.

 

Fu nell’anno 330 per volontà dell’imperatore Costantino che per la prima volta il 25 dicembre fu festeggiato su tutto l’impero come il Natale Cristiano al posto del “Natale Invitto”

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8 novembre 2009 7 08 /11 /novembre /2009 18:04

 

 

Fu questa del Natale cristiano il 25 dicembre, una grande importante decisione ufficiale per la Chiesa di Roma, nell’adattare riti ed usanze pagane nel culto cristiano, come nei vestimenti e paramenti sacerdotali che portarono non poca confusione al primitivo messaggio Evangelico.

 


Infatti, la stola, il copricapo dei vescovi, si chiama ancora mitra e ricorda il dio persiano Mithra identificato con il sole e festeggiato il 25 dicembre;


L’atto delle mani giunte, nello zoroastrismo era uso per invocare i supremi spiriti dello Spenta Mainyu ( o Amescha Spenta ) --- i santi immortali che circondano il dio buono e supremo, creatore e giudice del mondo, che servono umilmente per guidare le anime, ai quali la chiesa di Roma ha sostituito i suoi Santi e la Madonna.

 


L’aspersorio, i lumi accesi d’avanti all’altare. Le genuflessioni ed anche l’architettura delle basiliche dove si eseguono i riti in pompa magna e tante altre cerimonie e liturgie di ricorrenze pagane furono adottate e ricorrenti alle stesse scadenze pagane, (negli stessi giorni), e non ultimo, l’oggetto più rappresentativo che domina il rito della Chiesa Cristiana Romana (non dico Cattolica perché Cattolica significa universale e ci sono tante altre Chiese che sono anche universali, come le Evangeliche Protestanti), quello della esposizione dell’ostia che è contenuta dentro un disco, da dove partono e si irradiano i suoi raggi, è l’ostensorio.

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8 novembre 2009 7 08 /11 /novembre /2009 18:01

 

 

L’ostensorio nella liturgia Cristiana Cattolica Romana, contrariamente a quello che si pensa NON prese il nome dall’ostia, ma si chiamava cosi un millennio prima di Cristo.

 

Ostiare corrispondeva a un etimo egizio (che si traslò anche nel latino) significa mostrare, far vedere; cioè mostrare il disco solare ai fedeli che nei successivi riti trasferiti all’interno dei templi, i sacerdoti di Aton ricorsero a un disco d’oro con i raggi attorno; appunto l’ostensorio, elevato in alto, (la elevazione fatta anche dai preti cristiani romani)

 

Ostiare significa dunque “ mostrare “ e lo si usò pure per mostrare la vittima del sacrificio, ed era la primordiale barbara scena nel sacrificare alle divinità i nemici presi in guerra e “mostrarli” al popolo. Il vocabolo rimase anche nell’antico latino;

 

Il Senato di Roma abolì questa “ostensione” fin dal 657 a.C. ritenendola usanza indegna di un popolo civile

 

S. Bernardino da Siena (1380 - 1440) mise al centro invece del disco in oro luccicante, una teca con dentro il pane.

 

L’ostia consacrata risale invece alla fine del XV secolo, dopo le tante dispute medioevali (come la transustanziazione romana prima e la luterana consustanziazione dopo) mentre la forma dell’ostia fu stabilita all’epoca del concilio di Trento, quando fu riproposta la dottrina della presenza reale del corpo di Cristo nell’ostia, della messa come sacrificio e della stessa consacrazione dell’ostia.

 

La concezione della CON - SACRAZIONE (= dal - sacrificio) era un rituale presente in tutti i riti arcaici delle antiche religioni politeistiche, monoteistiche ed anche dei riti pagani più lontani nel tempo, ed era concepita - l’offerta sacrificale e la distribuzione ai presenti - come portatrice di speciali forze che andavano ad agire sui presenti sacrificanti, e per questo chiamata “communio” (cioè dividere una cosa con altri - la cena, il pasto o la semplice assunzione di un frammento dell’oggetto del sacrificio - era cioè un rito per ricevere le speciali forze), quando il prete ti da l’ostia ti dice che quella è il corpo di Cristo.

 

La commemorazione dell’ultima cena fatta dagli evangelici con del pane e del vino non comporta nessun atto sacrale (il pane resta pane ed il vino resta vino) e non da niente di più ne di meno a colui che vi partecipa, se non che il fatto di rispettare un ordine di Gesù Cristo che disse: ” Fate questo in memoria di me! “

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