LA MUSA TALIA
-Talìa, festiva, presiedeva la commedia, la poesia giocosa e l'idillio ed era rappresentata con una maschera comica in una mano e nell'altra un bastone da pastore, in testa aveva una corona di edere.
IL POEMA DELLA MIA VITA da 1950 a 1990
1) Beati quei giorni di felicità
quando io ero spesso in gita
incontravo Maria, Lucia o Rita
a Roma, a Parigi o alla Civita
conoscevo così la gente umana
acquistando una gioiosa sicurtà
2) Scuola mi fu il vivere di allora
gustavo tutto della mia aurora
l' Amore non conoscevo ancora
la libertà era la mia vera essenza
del mio pensiero e mia coscienza
perché amore è solo dipendenza
3) Vivevo la calma, la gioia e pace
di Cristo ero un buon seguace
la Sua volontà fare, a me piace
praticare il bene ero reso capace
predicando il Cristo ero loquace
un puro cuore in mondo rapace.
4 )In quei di che ero tanto felice
nuotavo nel pulito come un' alice
filavo felicemente con Beatrice
ricordo, com'era bella la sua foce
scura la pelle, quasi come noce
sonora, chiara e gentile la voce.
5) Spensierati quei giorni senz’ami
ma di amiche ne avevo a sciami
sentivo di gioventù tutti i richiami
molti erano come d’alberi i rami
dove le membra posavano pami
quei dì io davo e ricevevo reami.
6) Tanti erano i vellutati petali
tutti odorosi, attiranti e regali
dove mio cuore portava sue ali
quel polline dai variopinti colori
mi dava gioia ed inebrianti odori
gustavo dell' amore i veri sapori.
7) Linda, magnifico botanico orto
l’incontrai quasi vicino al porto
di Catania, andando dal sarto
portava un vestitino ben accorto
mi guardava mentre ero assorto
la vidi, parlai, non fui più stolto
8) Coniugai felice in ogni luogo
i verbi della vita, ei mi fu prologo
dei giorni a venire, un pedagogo
di giovanili ludi, fu tempo magico
d'esperienze. Fu mondo Areopago
che di conoscenze non rende pago.
9) Dopo incontrai Marina che fu
colei che mi tolse tanti dei tabù
poi Maria Rosa che mi buttò giù
tanto che donne non ne volevo più
E Gigliola venne e mi disse: orsù
amiamoci forte e teniamoci su
10) Fammi della tua grande tribù
portami a S. Remo, poi a Viggiù.
e se vuoi, anche la fra gli Zulù
ma non dimenticare che solo tu
sei il mio amore il mio " Er più "
Io ti offro me stessa corpo e virtù
11)Poi Iolanda invase la mia vita
con tanta forza, senza brutalità
del mio cuore ei fece la sua baita
rimase felice, con grande abilità
quando col tempo, si fu stabilita
divenni sua preda, fui senza aita
12)Prima che quella fosse venuta
bene vivevo senza bere cicuta
è vero, cuor contento ciel l'aiuta
ma quando con dolce maniera
mi conquistò e fece sua carriera
da giorno ch'era, fu presto sera
13) Segretaria che lavora bene
era all'inizio, non avevo pene
nulla doveva succedere, orbene
tutto accadde, fummo d’aliene
lontani da Dio com'è Cirene
dalla bella notturna, Silene
14) Scapolo di Cristo credente
lei ha fatto voto di sposa ne?
sparse dagli occhi vero bene
proibito mangiammo, gente!
servimmo il malefico e truce
Non più Cristo ebbi per Duce
15) Spergiuri a fede, fummo noi
la pace sparse perche non Suoi
del male diventammo veri eroi
amando una sposa peccai, poi
polare persi, e fu: sia come vuoi
il basto portammo come i buoi
16) Non più i passi allor portai
la dove s'adora Dio. Ormai
non più in prece, ne più andai
ove fede nasce, ma fummo soli
a noi stessi nemici e figlioli
nessun’aita, mai fummo proli
17) L'onore, il bene, ed il giusto
furono da noi proscritti presto
e così: sesso, tavola, ballo, tosto
presero gran forza il loro posto
volevamo gioire ad ogni costo
e di lussuria facemmo un cesto
18)Insieme fummo nel peccato
dicevamo: ma è stato il fato
a farci incontrare, ero beato
non comprendevo il male fatto
dicevo: Non c'è stato contratto
perchè spontaneo era l'atto
19) Che perdesti amandomi tu?
quando amore mi giurasti fu
del talamo perdere le virtù.
Fu come fuggire la, nel Perù
di me tua preda facevi, laggiù
in quella "Temeraria" via blu
20) Non volevi più Matthieu
o andare con Gastone laggiù
come la nuova Montesquieu
solo me baciavi a Montaigu
me amavi, senza avere tabù
ben dandomi la tua gioventù
21) Sapete cosa persi amandola?
mi sentivo come in farandola,
dansai girando come trottola.
uscirne volevo, tale l'allodola
attirato da specchio, fui preda,
peccando persi mia aureola.
22) Per darti fede, persi la via
illuminando te persi luce pia
per darti forza svuotai la mia,
elevandoti me abbassai pria
ti misi su piedistallo, fosti ria,
per farti felice, divenni paria
23) Come mi trovai in catene ?
quando nel tunnel entrai bene
il sangue mi bolliva nelle vene
come attorniato da feroci iene
per uscirne ho aiuto da Irene
non avevo coraggio, ne rene.
24) Perchè non é Eva ma Circe
io povero Ulisse, alla sua mercé
la donna che ama, non fa marce
sicura conquista l’ uomo in pace
cosicché presto suo ben mi fece
fu l'amica, l'amante, la mia luce
25) Ho bisogno di cure, dicesti
tuo corpo tuo essere mi desti .
Anche primi agognati orgasmi
volevi, ma non conoscevi. Fremi
sperando quel giorno, tu tremi
come se ne provassi gli spasmi
26) Dicevi insegnassi i processi
che trasformano, e quali i nessi
d'orgasmo nell'unione dei sessi.
Volevi che da maestro ti facessi
cos’erano i godimenti ti dicessi
e il perchè non ti erano concessi
27) Cantando l'inno gallo roco
gaia vita bruciai, arsi al fuoco
Inferno ne scandagliai il luogo
La cura iniziai così, per gioco,
per farti donna, lottai Glauco
cosi’ giocando divenni rauco
28) Sposata sporcava il talamo
ambedue DIO e fede tradimmo
amanti, senza scrupoli fummo
succhiammo vita, come gelato
dando la responsabilità al fato
che d’incontrarci ci aveva dato.
29) Come mai tutto questo fu?
Perché non seppi avere virtù ?
Memore ero di Silvia che giù
a Guebwiller negai amore blu
a causa mia, suicida fu laggiù
ed in fossa lei andò con i più
30) Promisi allora che mai più
negare dovrò amore senza tabù
senza cercarlo se da me vuoi tu
Ciò che vita da, non temere orsù
se m’ami, t’amerò anche di più
perché tu viva, io pagherò lassù
31) Colpevole morte di Silvia
a causa della coscienza mia,
allora in autopunizione "pia"
accettai il vivere con Iolanda
quell'amore che lei m’offriva
con forza. Decisione orrenda
32) Segretaria lei mi seguiva ,
ufficio ambulante mi fu la diva,
anche del lavoro Iole si nutriva
mi aiutava da vera donna attiva
facevamo una bella coppia viva
la sera felice io ritornavo a riva
33) E così che, venne l'amore
talché non volevo lei spartire
da fastidio io mi misi a dire:
Il marito che sa e consente
non mi va proprio per niente
decidere dovrai finalmente
34) Se vuoi vivere solo per me
lui vada via, divorziando da te.
Ma Iole non sentiva, diceva che
ambedue voleva si può giacché
tranquilli lui ci lascia, ancorché
Non dice mai: traditrice perché?
35) Dicevo: bene, stai con lui
così non sarò “uno dei due”
ben deciso perciò allora fui
Ma se compagna tu mi sei
vivremo insieme senza nei
perché non saremo più rei.
36) A Venezia vera donna fosti
il più bel regalo tu mi facesti
l'orgasmo ho conosciuto dicesti
ti voglio per compagno come sei
rendili felici tutti i giorni miei”
ce n’è voluto per convincere lei.
37) Ed i brutti giorni vennero
preda, gli sciacalli mi fecero,
rubato, io di fallimento dirò.
La nostra dimora lasciammo
esuli nella mia terra fummo
con dei ciclopi noi andammo
38) Sposarla non avrei voluto
dicevo: per non essere cornuto
ma Davide era stato concepito
perciò d'agosto ci sposammo
marito e moglie diventammo
Alex nacque lui dopo un anno
39) Ed il tempo di fuggiaschi fu
intensa ricerca di pace, da giù
Gesù il Cristo ci portò più su
Con amore ci liberò, e per più
Al nocchiero Gli disse: orsù
Non é tempo per loro, alt, tu.
40) Spirito di Dio venne da sù
ci fortificò, ridandoci le virtù
di molto aiuto la preghiera fu
fummo assidui chiesa e di più
Sua santa Parola ci portava su
e l'avvenire lo vedevamo bleu.
41) La vita gira, è come ruota
lo fece male, con brutta nota
agendo come quell’Iscariota
allora spendevo per la Parola
del nostro DIO, che ci salva
ringraziavo per la vita nova
42) Tu cadesti una volta ancora
prendesti la notte per aurora
fame d’altro sesso ti divora
stanca di vivere da Ugonotta
cedesti, e ti sei male condotta
affamata come calda cagnetta
43) Abitavamo a Vado Ligure
bel paese, con boschi e mare
trasferiti da Catania un fiore
gelosa del mio essere sindacale
Politica tu facesti molto male
perchè ci mettesti troppo sale
44) Politica in Belgio andasti
per gioco allora fede tradisti
del talamo tu tutto sporcasti
Così rogo per noi accendesti
e giù, nelle cloache scendesti
il buono, il bene distruggesti
45) Iolanda diventò meretrice
palpata, farina d’impastatrice
diede a molti la sua matrice
Tutti cosi passarono la voce
quella franca si apre a noce
nessun rognoso si diede pace
46) Colpito, io depressivo fui
vergognosa malattia é per lei
da uomo pronto nelle decisioni
larva diventai non fosti pietosi
attrice alla gente ti presentasti
male ai figli tu mi raccontasti
47) Non c’é in lei pentimento
in vera fogna scese sentimento
Invano provai l‘esperimento
Partire dovetti dal mio tetto
un aspide m’avevi nel petto
io non potevo trovare ricetto.
48) Un anno fui grave ammalato
da te istigati fui dai figli umiliato
con loro, di tutto io fui spogliato.
Quando da clinica son ritornato
i figli volevo avere, ero contento
veleno a casa ebbi in nutrimento
49) Tutto crollò, vera scossa fu
di vedere i figli mi vietasti tu
cosa potevo per tirarmi su ?
Sola prece volsi a DIO lassù
Ei non dorme, Ei guarda giù
Mi conforta e sostiene GESU'.
50) A separazione e divorzio mi fù
buono e caro “fratello” quel più
potente savonese nuovo Richelieu
egli senza figli mi mandò laggiù
da “buon pastore” ei disse: orsù
Io son la Legge lui vada a Viggiù.
Salvatore Comisi